Socialismo e modernizzazione
Studi di storia del movimento operaio e del PSI nel Mezzogiorno
Studi di storia del movimento operaio e del PSI nel Mezzogiorno
La storiografia sul Mezzogiorno ha da alcuni anni superato non solo i canoni interpretativi del meridionalismo classico, ma soprattutto quelli più recenti, centrati su di una visione contadinistica dei problemi di quest'area, derivata dalla lettura gramsciana della «questione meridionale» e tradottasi nelle battaglie per la riforma agraria tra gli anni '40 e '50.
L'attenzione ai processi di sviluppo e di modernizzazione, che investono il Sud all'indomani dell'Unità, segna in positivo ampi settori della più recente ricerca storica e tuttavia non è esente da condizionamenti ideologici e pratico-politici che ne pregiudicano gli esiti: una modernizzazione spesso intesa come semplice sviluppo economico o mutamento sociale, con un «ritorno» di fatto alle posizioni del Romeo e della storiografia economica liberale; una considerazione dell'operato delle classi dirigenti postunitarie, che, nell'intento di superare le precedenti visioni moralistiche e di denuncia, ne rivaluta acriticamente l'operato delle stesse componenti moderate e conservatrici; un silenzio, infine, sul vasto tessuto di democrazia radicale e socialista, promotore d'un profondo ammodernamento della cultura e della politica del Mezzogiorno, nei confronti del quale permane invece la tradizionale devalutazione storico-politica.
In questo volume la critica alla modernizzazione «senza democrazia» e al nuovo agiografico delle classi dirigenti e del capitalismo s'accompagna allo studio dell'azione del movimento operaio e socialista meridionale, nelle sue componenti proletarie, intellettuali e piccolo-borghesi, e primi istituti di democrazia di massa nel Mezzogiorno sino al fascismo.
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