Il mito di Stalin
Comunisti e socialisti nell'Italia del dopoguerra
- Anno: 2005
- Autore: Maurizio Degl'Innocenti
- Formato: 14x22
- ISBN: 9788889506110
- Pagine: 186
Comunisti e socialisti nell'Italia del dopoguerra
Il comunismo ha conferito un'impronta decisiva e caratterizzante alla storia del '900, e di esso gli anni di Stalin furono quelli della massima forza evocativa e espansiva. Esso ha coinvolto direttamente un terzo dell'umanità, e ha influenzato indirettamente i comportamenti della parte restante. Anche ammettendo che la sua parabola si sia compiuta definitivamente nel segno del crollo della patria d'origine, l'Unione sovietica nata dalla rivoluzione bolscevica del 1917, l'eredità è rilevante. Studiarne i tratti distintivi e la sua "fortuna" significa interrogarsi sulle vicende di fondo della società contemporanea.
La vicenda del comunismo riguarda in modo particolare l'Europa e l'Italia, dove si insediò il maggiore partito comunista dell'Occidente e, per numero di iscritti, uno dei più forti del mondo, per giunta destinato a rivestire un ruolo predominante nei confronti delle altre componenti dello stesso schieramento della sinistra, fino ad assumere una sorta di monopolio dell'opposizione. Al tempo stesso, in Italia prese corpo il socialismo di sinistra, fedele alleato del PCI e a lungo partecipe del mito di Stalin e dell'URSS, ad ulteriore testimonianza dell'accentuata radicalizzazione del sistema politico.
Il presente volume ne offre una lettura suggestiva e medita, in un ampio confronto con la più recente letteratura storica e politologica.
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